Impianto SBR con rimozione chimica e biologica nutrienti
Il progetto consiste nel dimensionamento e nella gestione del funzionamento di un impianti di depurazione reflui civili o assimilabili con inquinante organico proveniente dall’attività umana.
L’inquinante presenta le normali caratteristiche del refluo civile con un corretto rapporto di BOD e nutrienti tipico di scarichi civili.
Si richiede un buon abbattimento di BOD5 e COD ed un elevato rendimento di rimozione dei nutrienti quali azoto (N) e fosforo (P) dovuto allo scarico in zone sensibili di eutrofizzazione.
La scelta della soluzione impiantistica ricade sul sistema a sequenza di fasi detto DBR (sequencing batch reactor). Questo tipo di reattore a fanghi attivi a biomassa sospesa presenta una elevata flessibilità nella gestione; infatti è possibile impostare e successivamente modificare i tempi dei vari clicli a seconda delle reali esigenze che si presentano nel tempo al quale l’impianto di depurazione deve rispondere.
Il principale problema di gestione legato agli impianti SBR viene agevolmente risolto grazie ad un controllore logico programmabile detto più semplicemente (Programmable Logic Controller) PLC.
La sua notevole versatilità permette di modificare il numero e la suddivisone dei cicli di lavoro dell’impianto grazie alla connessione con un persona computer.
Il personale tecnico di AZU Water vanta una notevole esperienza in campo di programmazione del PLC per impianti di depurazione ed è a disposizione del cliente per la gestione dell’impianto. Per ulteriori informazioni consultare la sezioni SERVIZI.
Pretrattamenti
L’impianto è dotato di una vasca di un pretrattamento delle acque in ingresso per la rimozione dei solidi grossolani, parte sei solidi sedimentatili e dei grassi.
I grassi infatti risalgono sulla superficie per essere poi asportati con periodici spurghi.
Come pretrattamento si possono utilizzare le fosse settiche SEPTIC ORANGE in polietilene nervato, specifico con l’interro anche in presenza di acqua di falda.
A valle del pretrattamento è istallato un comparto di equalizzazione. L’accumulo è necessario per poter avere un solo reattore SBR, mentre nel caso di più linee si potrebbe evitare.
L’equalizzazione ha comunque il vantaggio di eliminare i picchi di portata, determinare perfettamente il refluo in ingresso al biologico tramite PLC e equalizzare qualitativamente le concentrazioni di inquinanti in ingresso.
Rimozione dell’inquinate organico
L’impianto è in primo luogo dimensionato per la rimozione del BOD mantenendo un fattore di carico organico sufficientemente basso da permettere una nitrificazione della miscela areata e la produzione di fango di supero stabile.
Un piccolo impianto infatti sarebbe molto penalizzato dalla produzione di fanghi poco stabili perché richiederebbe frequenti spurghi oltre al fatto che per ridotte dimensioni (micro impianti) è impensabile aggiungere una linea fanghi.
In letteratura tecnica si possono trovare i valori di carico organico tipici per ottenere completa nitrificazione e la rimozione del BOD.
Ipotizzata la concentrazione della miscela areata di progetto si può determinare il volume necessario. Ipotizzata la concentrazione dei fanghi si determina il volume necessario dopo lo svuotamento con un idoneo fattore di sicurezza.
Le concentrazioni utilizzate sono di norma abbastanza cautelative per affrontare agevolmente i casi di scarsa sedimentabilità del fango.
Rimozione dell’azoto
La valutazione della completa nitrificazione passa per la valutazione della biomassa eterotrofa e quindi di quella dei batteri nitrificanti attraverso il rapporto BOD/TKN.
Parametro chiave è la velocità di nitrificazione che stabilisce se la suddivisione di progetto del ciclo è corretta.
La denitrificazione invece avviene in mancanza di ossigeno, quindi nelle fasi di carico miscelato e non areato.
Parte dell’azoto viene rimosso per via biologica e parte dal processo di nitrificazione – denitrificazione; in caso di un eccesso di azoto nell’effluente si può operare, attraverso un pompa dosatrice, il dosaggio di un additivo batterico per aumentare la rimozione dell’ammoniaca. I batteri possono consumare direttamente l’ammoniaca come fonte di azoto, utilizzare nitriti e nitrati come fonte di ossigeno e di azoto.
Rimozione del fosforo
Il fosforo viene parzialmente rimosso per sintesi biologica ma in rapporto al BOD con bassissime percentuali (100:1 tra BOD rimosso e P).
Per risultati migliori è necessario operare una rimozione spinta del fosforo. La rimozione per via biologica, definita anche BNR (Biological nutrient removal), è sconsigliabile in piccoli impianti.
La rimozione del fosforo è operata per via chimica con reagenti tipo il policloruro di alluminio immessi tramite pompa dosatrice.
Tra le varie soluzioni, in questo caso, si opta per la post precipitazione con un comparto dedicato a valle del reattore SBR.
La pre precipitazione porterebbe ad un consumo elevato di reagente poiché non solo il fosforo viene rimosso ma anche il BOD e si produrrebbero notevoli quantità di fango chimico e di conseguenza anche poco biodegradabile e si rischierebbe di sottrarre nutrienti alle successive reazioni biologiche.
La co-precipitazione è sconsigliabile per le stesse ragioni e perché negli impianti a basso carico organico la forte presenza di ossigeno e gli elevati tempi di ritenzione rischierebbero di provocare la risolubilizzazione del fosforo.
Pertanto un comparto di post precipitazione con dosaggio in linea e setti per favorire la sedimentazione di fanghi chimici è ritenuta la soluzione più performante ed economicamente più vantaggiosa.
AZU Water realizza soluzioni su misura in funzione delle esigenze del cliente.
AZU water può fornire vasche in polietilene nervato con specifica resistenza all’interramento anche in presenza di acqua di falda senza rinfianco in calcestruzzo.
Per particolari esigenze del cliente è possibile adattare e riconvertire anche impianti esistenti purché queste siano un buono stato e non compromettano il buon funzionamento dell’impianto.